Nuovamente
rinviata la decisione sul caso Öcalan
Nuovo termine: gennaio 2003
In base alle informazioni dell'agenzia stampa filo-curda MHA, la
Corte Europea per i diritti umani ha nuovamente rinviato la decisone
sul caso Öcalan. Una decisone verrà presa solo nel gennaio
del 2003, mentre originariamente era stata fissata per la fine di
ottobre del 2002.
Da una fonte attendibile presso la Corte europea, viene citato
come motivo della richiesta da parte della Turchia, di non trattare
la violazione dell'articolo 2 della Convenzione per i diritti umani,
perché ritiene crede che abolendo la pena di morte siano
cambiate le basi dei reclami avanzati da Öcalan.
Nel proseguo del procedimento si deve riportare la presa di posizione
degli avvocati di Öcalan, che già adesso dimostrano
il loro netto rifiuto. La pena di morte non è stata abolita
incondizionatamente, essa risulta ancora vigente in tempo di guerra.
Visto che la situazione politica in Turchia non è del tutto
chiara. Il conflitto turco-curdo è come sempre irrisolto
ed una ripresa dello scontro armato non è ancora scongiurata.
Inoltre, le condizioni di prigionia sull'isola Imrali sono tali
da essere un pericolo mortale per il loro assistito.
Per questi motivi la richiesta della Turchia non dovrebbe essere
ritenuta ammissibile. Tutte i reclami di Öcalan ritenuti validi
permangono: si tratta della violazione dell'art. (3 "Divieto
di trattamento indegno della persona e di tortura"; art. 5
"Diritto alla libertà ed integrità della persona";
art.6 " Diritto ad un giusto processo"; art.8 "Difesa
della sfera privata"; art.9 "Libertà di religione,
coscienza e pensiero"; art.10 " Libertà d'espressione
della propria opinione"; art.13 "Diritto a beneficiare
di efficaci strumenti legali")
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